Straripante di emozioni a cui non so dare significato razionale

Strano titolo, ma è una frase letta che mi ha preso, perché quella frase sono io
Punto e a capo
Ho deciso di riabbonarmi a Kobo Plus, quella incredibile libreria digitale, dove perdersi cercando titoli, in una sorta di fantastico luna park per abibliofili. Non si trovano le ultimissime uscite e nemmeno i Best Sellers in classifica vendita, ma poco importa. Sono troppe le letture mancate e l'afa, la penombra estiva che tanto amo, il silenzio che qui in pianura mi devo immaginare, chiedono leggerezza 
Trovo una serie di gialli ambientati nella Milano dei 60: non è una novità perché a partire da Scerbanenco, passando per Colaprico, anche in coppia con Valpreda, senza dimenticare Renato Olivieri, amatissimo e ancora Crapanzano, con i suoi scritti sottovoce, hanno detto molto. Non mi interessa il racconto, la trama è secondaria, auspico solo che non sia banale, ma quello che cerco è spesso trovo, è l'atmosfera. 
Mi piace rivedermi e riconoscere luoghi che mi sono appartenuti, sia nei racconti familiari, che nelle frequentazioni, anche scolastiche. In ogni frase, riconosco suoni e odori: non è facile far arrivare tutto. Qualcuno riesce a riportarmi lo sferragliare dei tram, i trolley dei filobus con tutti quegli scambi aerei e il conduttore costretto a fermare e sistemarne la linea, le latteria con cucina, ne avevo una sotto l'ufficio, vicino al Tribunale; le trattorie che mio papà chiamava trani e il profumo del risotto allo zafferano. Le portineria, tirate a lucido con il forte odore di cera e gli ascensori a gabbia. La nebbia, diversa da quella del paese, più ràrefatta, ma anche il caldo che faceva sciogliere l'asfalto e in anni più recenti, i miei tacchi affondare e lasciare tracce
Leggo e sono in piazzale Gorini dalla zia, ai bastioni di porta Venezia con il pony e il braccio di papà a tenermi, in quella Milano che apparteneva solo a noi e continuò per tanti anni ancora, in luoghi e tempi diversi, fra manifestazioni studentesche e di fabbrica, per arrivare a incontri per veloci pranzi in centro, per il ghiacciolo anti afa a Lambrate, prima di salire sul treno. In fondo, una vita intera, in pochi anni
Questo trovo leggendo, questo straripare di emozioni a cui non so dare significato razionale... O forse non sono la frase, ma davvero un involucro di quelle emozioni, solo quello, confusa fra ricordi, amori, amicizie, il vissuto e il sognato







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