... da che parte devo andare?

Dopo quasi due anni dal  trasloco, ho ancora qualche difficoltà a vivere nel mio paese d'origine: non conosco o riconosco più le strade della bassa e se non vado alla cieca, poco ci manca
Un passo indietro, lo devo fare. Dai miei 14 anni con l'inizio delle scuole superiori, la mia vita, sino al primo trasferimento in Liguria, è stata tutta milanese. Mi muovevo per  la città e la Lombardia, con estrema sicurezza, ma sempre servendomi di mezzi pubblici. In borsa, la tascabile con ogni tipo di informazione, ma giravo tantissimo a piedi sapendo di non perdermi, o quasi
Nel Tigullio sono praticamente cresciuta e quindi anche trovarmi allo sbaraglio, da sola, con una neonata, non mi ha particolarmente traumatizzata.
Ovvio che le strade Modenesi e dintorni non abbiano segreti, a parte la necessità di porre attenzione nelle grandi rotatorie con più uscite, perché salendo a Sestola, stonando a squarciagola con Radio Italia e le sue hit anni che furono, mi sono ritrovata con le alture alla mia sinistra e non era esattamente cosa, ma un giro fra vigneti di lambrusco e ciliegi in fiore, è valsa la pena: due volte, perché spesso la sicurezza fa fare errori più dei dubbi
Nelle città con le doppie corsie, le strade di grande traffico, mi sento a mio agio, così come il tempo in autostrada o su tangenziali, cercando certo di beccare l'uscita giusta, ma mi blocco nel mio paese. "... E adesso dove vado?" è diventato un mantra
Spesso, ho la fortuna di utilizzare uno speciale navigatore umano, che mi segnala, se è notte ed è veramente successo, anche i dossi o le buche varie ed eventuali ed è la mia storica amica. Succede che ultimamente alla domanda: "ti passo a prendere io?", risponda con un "no, la lascia stare, che non voglio farti da navigatore". Ha ragione, credo di dovermi impegnare di più, ma ho difficoltà a muovermi su strade piccole che dovrebbero essere a senso unico, ovvio, ma invece no e rotatorie che hanno dimensioni di un bottone. 
Mi arrabbio e penso che qui sono nata ed è la mia terra, basta prestare attenzione ai cartelli, andare piano e quindi non dovrebbe esserci alcun problema. Che invece c'è e temo sia tutto nella mia testa
Il "dove devo andare?"  e il "dove sono"? ",  mi sembrano riflessi del mio pensiero che poco hanno a che fare con i percorsi stradali 

Se la soluzione è dietro l’angolo io credo di essere in una rotatoria.
(mr_takki, Twitter)









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